martedì 21 giugno 2011

Come sopravvivere alla festa del PN

Faccio la PR. O meglio sono una PR. Nasco PR. Probabilmente già nella nursery dell'ospedale di Siena, nel pleistocene, creavo sinergie, organizzavo eventi, facendo impennare la copertura media della struttura stessa con lanci di notizie sul pezzo e comunicati stampa istituzionali presentati ad hoc.


Ma ogni fottuto evento che organizzo mi crea stress, gastrite e un maledetto brufolo sul mento.
A ogni evento che organizzo giuro di cambiare lavoro. Questa storia va avanti dal '98, da quando cioè il primo evento che ho contribuito a organizzare a Londra con De Beers in collaborazione con Versace mi ha visto al tavolo con Simon Le Bon, Hugh Grant e Pierce Brosnan, che ha una moglie grassa (Ok, datemi pure della stronza, classista e discriminatoria, ma se sei la moglie dell'uomo più bello della terra potresti avere anche la decenza di rimanere una 42. Non chiedo mica una 38!!!)


Comunque sia, nessun evento mi ha creato più ansia dell'organizzazione del 4° compleanno del PN, perchè qui mi giocavo la faccia come mamma e come mamma pr. Sono cazzi ! Scusate il francesismo del termine marketing, ma io spesso uso prestiti linguistici.


Innanzitutto vorrei chiarire che il PN è nato il 18 luglio del 2007 e chiunque abbia un figlio sa quanto sia orrido organizzare una festa di compleanno se in città siete rimasti voi, vostro figlio e tre extracomunitari. Simpatici, certo, magari verrebbero anche al McDonald, ma vostro figlio probabilmente non la considererebbe una festa propriamente riuscita.


Detto questo, avevo due opzioni: gliela faccio prima delle vacanze (ma magari porta sfiga) o gliela faccio dopo l'estate (dopo che mi ha massacrato i testicoli che non ho per tutte le vacanze)?
Ok, sono convinta, la faccio SUBITO.


La scelta è caduta sul McDonald. Poco salutare, lo so, ma per il PN il Mepbonal (come dice lui) è l'Eden! Dice che è PIENO di giochi (dove l'abbia visti non lo so)
Una volta scelta la location con la mamma di un altro bambino che compie gli anni in questo periodo, Gioele, il migliore amico di Lorenxo, optiamo per la sede di Paolo Sarpi, più vicina alla scuola materna e alle case di tutti gli amichetti di entrambi i nani.
Scelgo il giorno, l'orario, il tema della festa, il tipo di torta, gli inviti... che suddivido in due: inviti per gli amici di Lorenzo e inviti per la scuola che entrambi i bimbi frequentano.


Abbiamo deciso il tutto a metà maggio, ho inviato il Save the Date (quelle brave fanno così) e ho sopportato mio figlio che per 29 giorni di fila mi ha chiesto "Mammaaaaaa, è oggi la festa, veroooooo?"


Sul più bello Gioele cade vittima della varicella. Orrore, ansia, stress, raccapriccio. Che fo? (mi sono chiesta in perfetto italiano). La festa gliela fo lo stesso. E via avanti a tutta birra, ops Red Bull!


Finalmente il tanto atteso giorno è arrivato! Oggi!
Stamattina mio figlio ha stabilito il dress code per tutti, gettando mezzo quartiere nel panico: VERDE! Colore che notoriamente ho sempre odiato, tranne la breve pausa della mia festa dei 18 anni, in cui, in nettissima controtendenza ma anticipando la moda e gettando le basi per ciò che sarei diventata poi (e lo ricordo: una pr del mondo della moda, probabilmente una delle donne meglio vestite di Milano - ironico, è ironico - e una personal shopper affermatissima, con un'unica cliente, me stessa) indossavo un abito LUNGO VERDE PETROLIO da me disegnato e dalla mia prozia realizzato: chiffonissima, in mezzo a tutte quelle babbione vestite di rosa bleah.


Vabbè, ma non perdiamoci: in pausa pranzo con 94 euro faccio mio uno psichedelico vestito verde e rosa, poi torno a casa a vestire il nano che era già perfettissimo grazie a Santa Tata Isa. Alle 17 via al Mep - come dice lui - per gli ultimi dettagli ...


In ordine le paure sono state:
  1. e se non viene nessuno (atavica paura di ogni PR sana di mente)?
  2. e se vengono in troppi e non mi basta il catering, ops la torta e gli Happy Meals (seconda atavica paura della solita rispettatissima PR)?
  3. e se mio figlio si fionda sui regali senza nemmeno guardare in faccia il piccolo ospite e il genitore a cui è toccata la festa?
  4. e se mio figlio picchia tutti?
  5. e se tutti picchiano mio figlio?
  6. e se mio figlio piange tutto il tempo?
  7. e se piangono tutti tranne mio figlio?
  8. e se le mamme si rompono?
  9. e se i bambini si rompono?
  10. e se tutti si rompono e la festa viene 'na merda?
Ecco quindi l'approccio PR: faccia sorridente da emiparesi, gastrite a mille e con lo stato d'animo più sereno via alle danze!!!


Tre ore dopo posso dire che:
  1. mio figlio è stato bravissimo
  2. non ha chiesto i regali, anche se ci si è un filino avventato, ma con la nonchalance che gli avevo suggerito con opportuna simulazione più volte ripetuta nei giorni scorsi
  3. i bimbi non se ne volevano più andare (la dirigenza del Mep ci ha buttato fuori a calci)
  4. le mamme hanno fatto comunella e si sono piaciute
  5. io ho mangiato come una fogna le patatine fritte di tutti
  6. le torte sono bastate e mi sono pure fatta dare una doggy bag
  7. siamo rimasti tutti anche a cena
TUTTO FIGO NONOSTANTE MIO FIGLIO ALLE 20 ABBIA DETTO LE SEGUENTI PAROLE "Ciao a tutti, io me vo (mischiando lingua della tata più quella della mamma) a casa mia a giocare co regali, non vi bacio, che so stanco, ma faccio ciao con la mano, dai mamma paga e andiamo"


e ho detto tutto!


Notte, collagene e via. Morfeo aspettamiiii

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