martedì 12 luglio 2011

Etiquette à la "Plage"

Oh mamma mia, da dove iniziare?
Giuro, cercherò di essere pacata e il meno snob possibile, ma da sempre le domande che mi pongo sul genere umano in estate aumentano. Soprattutto al mare, in spiaggia.

Solite premesse, altrimenti mi accusano di essere una stronza anoressica: Io Giulia Bernini premetto che tutti possono andare al mare, che tutti possono mettersi in costume, che ognuno di noi ha diritto alle tre settimane di ferie al mare. Tutti.

Ma come in tutte le cose, c'e modo e modo. Stare in spiaggia e rilassarsi è un diritto di tutti, ovviamente! Però anche in questo caso (si veda blog sulla permanenza in treno) sarebbe molto apprezzato che voi non urlaste, non vi scofanaste il pranzo di natale, non lasciaste più resti plastici che si degraderanno tra eoni di anni, non sculettaste in faccia a tutti, ne’ se siete Miss Capannina 2011, ne’ se siete Miss Menesbattodellediete. Nell’ultimo caso è FORTEMENTE consigliato non sculettare troppo, per ovvi motivi di salute pubblica e decenza personale.
Già stare in costume è di per sè molto strano, figuriamoci con il tanga, il perizoma, il topless fisso se avete la settima di seno. ORRORE E RACCAPRICCIO.

La mia non è invidia (della settima), ma sano buon senso e un filino di buon gusto, che non guasta mai, fa chic e non impegna mai troppo.

Per quanto mi riguarda, perché io parlo solo di quanto mi riguarda, altrimenti il blog si chiamerebbe in un altro modo, no? Io sono una che ha delle tette come due nei e frequento sia spiagge pubbliche che stabilimenti balneari. Io NON faccio il topless negli stabilimenti balneari, non butto le tette (o quello che il Signore mi ha messo li dove tutte le donne hanno le tette) in faccia ai bambini e ai signori di una certa età paganti! Al massimo, nel pomeriggio, quando il PN dorme, scendo in spiaggia in orari solitari e abbasso i laccetti (e se proprio proprio sono sola al mondo zac abbasso il reggiseno, ma ripeto, a me non mi guarda nessuno, sembro una bambina scema che gioca a fare la grande quando ho il reggiseno, per cui…)

Discorso diverso se sono su una spiaggia pubblica, ma certo non mi tolgo il reggiseno mentre faccio le piste delle caaaaar o il castello con mio figlio. Un po’ di rispetto per gli altri, cribbio.

Stessa cosa dicasi per chi urla, sente musica a tutto volume, gioca a palla mettendo a rischio la vita di chi legge, per chi si butta in acqua correndo come un ossesso e facendo annegare qualche bambino appeso a innocenti paperelle …

Insomma, NON FATE AGLI ALTRI QUELLO CHE NON VORRESTE FOSSE FATTO A VOI STESSI, DAI!

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